FIBROMI E CISTI OVARICHE

Probabile carenza di Iodio

In caso sia di Cisti Ovariche sia di Fibromi Uterini di grado lieve-moderato, la fitoterapia offre un interessante approccio, naturalmente inteso come coadiuvante le terapie mediche prescritte.

 

I Gemmoderivati che meritano di essere provati in entrambe le problematiche sono tre:

1) Sequoia Gigantea Gemme

2) Rubus Idaeus Germogli

3) Ribes Nigrum Gemme

 

I risultati sono estremamente soggettivi per i fibromi, molto incoraggianti invece per le cisti ovariche : ad ogni modo noi pensiamo (come suggeriscono Autori quali Bergeret e Tétau) valga la pena di tentare. Vanno assunti per due mesi consecutivi ed un mese di pausa, ripetendo a cicli e verificando i risultati.

 

In associazione alla gemmoterapia, consigliamo vivamente una integrazione di Iodio (altamente assorbibile)  in grado di garantire un apporto giornaliero sufficiente al corretto funcionamento della tiroide.

Al giorno d'oggi la carenza di iodio nell'alimentazione è più diffusa che in passato a causa delle colture intensive, uso di cibi industriali "privi di vita", esposizione agli alogeni (fluoro, cloro e bromo), erosione del suolo, etc.

 

Se consideriamo le donne giapponesi, che ingeriscono elevatisissime quantità di iodio con la dieta grazie al consumo massiccio di alghe, queste hanno una incidenza di cancro al seno, all'utero e alle ovaie estremamente inferiore rispetto alle donne occidentali, oltre a minore frequenza di mastopatia fibrocistica, fibromi uterini e cisti ovariche. Questo vantaggio viene meno se vengono a vivere in occidente, adeguandosi alla nostra dieta.

 

Il deficit di iodio porta ad un aumento sia della produzione  sia della sensibilità dei tessuti agli estrogeni, portando ad una condizione di iper-estrogenismo. Le donne giapponesi hanno livelli di estrogeni mediamente inferiori alle occidentali, con cicli mestruali più lunghi.

 

Per verificare una eventuale deficienza di iodio nella dieta, è utile ricorrere al "test della temperatura basale di Barnes", introdotto negli anni '40 dal Dott. Barnes e tuttora molto attuale. La metodica è semplice: prendete un termometro classico e appoggiatelo sul comodino. La mattina, quando vi svegliate, prima di alzarvi dal letto, misuratevi la temperatura corporea (febbre). Fatelo per tre giorni e calcolate la media. Una persona sana dovrebbe avere tra i 36,5° e i 36,8°C di temperatura corporea. Una temperatura più bassa potrebbe indicare uno stato di ipotiroidismo. Non è difficile trovare individui con temperature inferiori ai 35.6°, ben un grado in meno del normale.

 

Uomini e donne in menopausa possono effettuare il test quando desiderano, mentre le donne in età fertile dovrebbero eseguirlo il secondo, terzo e quarto giorno dopo l'inizio delle mestruazioni.

 

L'ultima considerazione riguarda gli xeno-estrogeni, sostanze ad azione estrogenica contenuti nei latticini, nella carne, nella plastica (bottiglie), nei pesticidi, che possono favorire problematiche a tutti i tessuti sensibili agli estrogeni (seno, ovaie, prostata, etc.).

Il nostro consiglio è quello di consumare carne Bio, moderare i latticini, utilizzare contenitori e bottiglie di vetro. Inoltre sostituire il sale raffinato con sale marino integrale, ricco di oligoelementi. Per quanto riguarda una fonte naturale di iodio altamente assorbibile, consigliamo l'Alga Bruna, in grado di apportare 150mcg di iodio per compressa (il sale iodato contiene iodio chimico poco assorbibile).

AVVISO

I contenuti di questa monografia sono concepiti esclusivamente a fini informativi ed educativi. L'autore non esprime direttamente e/o indirettamente avvisi medici, né prescrive alcun rimedio, né si assume responsabilità su chi deciderà di auto-curarsi. Le informazioni date non intendono sostituire prescrizioni del medico al quale spetta qualsiasi indicazione e prescrizione terapeutica.