OSTEOPOROSI

Epidemia Sottodiagnosticata

GENERALITA'

 

L'osteoporosi sta diventando un vera emergenza sanitaria e sociale.

L' OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda alle donne un controllo della densità ossea dopo tre anni dalla comparsa della menopausa. Infatti l'osteoporosi è una malattia silenziosa, che si manifesta spesso in modo improvviso e drammatico, attraverso una frattura al femore, ad una vertebra lombare o al polso, in seguito ad una caduta spesso banale.

 

La massa ossea raggiunge il suo apice intorno ai 25-30 anni, per poi diminuire gradualmente fino all'avvento della menopausa, periodo in cui la perdita di massa accelera, aggirandosi al 3-5% l'anno. L'osso non perde solo in quantità (densità ossea), ma anche in qualità, divenendo meno elastico e flessibile.

 

Tra i principali fattori di rischio di osteoporosi citiamo:

 

- vita sedentaria

- acidosi metabolica

- donne in menopausa prima dei 45 anni

- asportazione delle ovaie prima dei 40 anni senza terapia sostitutiva

- familiari I grado affetti da osteoporosi

- immoblizzazione prolungata

- alcolismo, tabagismo, abuso di caffeina

- artrite reumatoide

- celiachia e morbo di Crohn

- diabete

- ipertiroidismo

- insufficienza renale

- farmaci per terapie croniche: tiroxina, cortisone, antiepilettici, antineoplastici, ecc.

 

CONSIGLIO DELLA FARMACIA

 

L'esercizio fisico moderato e continuo (camminare, nuoto, bicicletta, ecc) favorisce nettamente la salute delle ossa: gli esiti della Ultrasonometria Ossea verificate in Farmacia delle donne che praticano regolarmente palestra sono decisamente migliori.

 

Accanto all'attività fisica, evitare l'abuso di caffeina (massimo due caffè al giorno), fumo ed alimenti acidificanti. Questi ultimi sono causa di un disturbo frequente nel mondo occidentale e colpisce in particolare la donna in menopausa: l'acidosi metabolica.

 

1) Prevenire l'acidosi matabolica

 

L'abuso, per lunghi periodi, di alimenti acidificanti (proteine, cereali raffinati, formaggi, alimenti industriali) a scapito di alimenti alcalinizzanti (frutta e verdura) può comportare una acidificazione eccessiva dei tessuti con inibizione della attività enzimatica, infiammazione e demineralizzazione ossea (l'organismo tenta di tamponare l'acidosi utilizzando i minerali contenuti nelle ossa).

 

I principali fattori che provocano una acidosi metabolica di basso grado sono l'invecchiamento, dieta squilibrata, farmaci e stress. Anche il diabete e l'insufficienza renale concorrono al questo problema.

 

Per verificarne la presenza è sufficiente misurare il pH delle urine al mattino (evitiamo le cartine tornasole, misura troppo approssimata): se il risultato è inferiore a 6, siamo di fronte ad un eccessivo carico acido. Infatti l'acidosi si presenta spesso durante la notte, quando l'acidità urinaria tende ad aumentare, per poi diminuire durante le ore diurne.

 

2) Integrare con Calcio Corallino (ad elevato assorbimento intestinale) e Vitamina D3.

 

La donna in menopausa necesseita di un apporto giornaliero di calcio pari a 1200-1500 mg. Sono indispensabili alimenti ricchi di questo minerale, ma con alcuni accorgimenti.

 

Per esempio latte e formaggi ne contengono circa 150-300mg per porzione, una quantità rilevante, tuttavia sono anche ricchi di sale e grassi che ne promuovono l'eliminazione. Quindi, insieme ai latticini, consumare sempre verdura e frutta poco salata, per compensare l'acidosi promossa ad essi.

 

Alcune verdure hanno un discreto contenuto di calcio: rucola, cavolo, soia, cicoria, broccoli, crescione, indivia, radicchio verde e carote.

Anche la frutta secca, in particolare le mandorle, è ricca di calcio.

 

Tuttavia raggiungere i 1200-1500 mg al giorno non è facile, per questo motivo consigliamo un integratore innovativo a base di Calcio Marino Naturale, Vitamina D3 e Magnesio. Il calcio marino offre numerosi vantaggi:

 

- alto assorbimento intestinale per elevata superficie specifica

- non causa gonfiore gastrico

- presenta oltre 74 oligoelementi, preziosi per il funzionamento del metabolismo

- non causa ipercalcemia, eliminando i rischi di sovradosaggio

 

Inoltre, la presenza di  Vitamina D3 ne favorisce l'assorbimento e il deposito nelle ossa.

AVVISO

I contenuti di questa monografia sono concepiti esclusivamente a fini informativi ed educativi. L'autore non esprime direttamente e/o indirettamente avvisi medici, né prescrive alcun rimedio, né si assume responsabilità su chi deciderà di auto-curarsi. Le informazioni date non intendono sostituire prescrizioni del medico al quale spetta qualsiasi indicazione e prescrizione terapeutica.