INSUFFICIENZA VENOSA

Miglioriamo il ritorno venoso e linfatico

GENERALITA'

 

Il nostro cuore è, in sintesi,una pompa che spinge il sangue in tutto il corpo attraverso i vasi arteriosi. Affinché ritorni verso il cuore, il sangue non può più contare sulla pompa cardiaca, ma ha bisogno della contrazione dei muscoli che avvolgono le vene, lungo le quali sono disposte delle valvole che permettono solo un flusso unidirezionale.

 

Quando però la pompa muscolare è insufficiente e le valvole sono compromesse, il sangue ristagna, la vena si dilata fino a sfiancarsi ed assume un andamento tipicamente tortuoso. Si può verificare inoltre fuoriuscita di liquido nei tessuti (edema).

 

Le cause sono spesso molteplici:

 

- ereditarietà

- anticoncezionali orali

- sovrappeso e obesità

- sedentarietà o attività lavorative che obbligano ad una stazione eretta prolungata

- fumo, bevande alcoliche

- stipsi cronica

- gravidanza

 

E' importante cogliere questo disturbo allo stadio iniziale, sapendo interpretare i primi campanelli d'allarme:

 

- gambe pesanti e doloranti

- gonfiore delle caviglie e dei piedi

- crampi

- sensazione di calore o bruciore

- formicolii localizzati

 

CONSIGLIO

 

Come abbiamo accennato, è grazie alla contrazione dei muscoli che il sangue refluisce dagli arti verso il cuore. Quindi, se siamo obbligati a stare spesso in piedi, è consigliato contrarre i muscoli dei polpacci semplicemente alzandosi 10 volte sulla punta dei piedi, almeno ogni mezz'ora.

 

Svolgere regolarmente attività fisica di tipo aerobico, come corsa, nuoto e bicicletta. Per chi non ha tempo meglio acquistare una cyclette.

 

Utilizzare scarpe con 2 cm di tacco.

 

Nutrirsi in modo equilibrato, evitando il sovrappeso.

 

Sollevare i piedi del letto dalla parte delle gambe di circa 5 cm (evitare se si soffre di reflusso gastrico).

 

Evitare una prolungata esposizione solare perché peggiora la veno-dilatazione.

 

Risolvere una eventuale stitichezza cronica.

 

STRATEGIA FITOTERAPIA

 

La fitoterapia ci aiuta moltissimo nel trattamento dell'insufficienza venosa.

I fronti sui quali intervenire sono due : i vasi venosi e i vasi linfatici. Aiutandone la funzione fisiologica, si migliora il drenaggio verso il cuore, con riduzione dell'edema e delle problematiche connesse.

 

1) Vasi venosi

Tra le diverse piante officinali contenenti flavonoidi utilizzate nell'insufficienza venosa, quella che consigliamo per questa problematica è decisamente la Vite rossa, ad un dosaggio funzionale di 300mg al giorno di proantocianidine, grazie all'estratto secco ottenuto dai SEMI,  più concentrato di quello ottenuto dalle foglie.

 

La Vite rossa è in grado di diminuire la permeabilità delle pareti dei vasi venosi, con un effetto "sigillante" su di essi, diminuendo il travaso di liquidi responsabile dell'edema ed aumentando l'elasticità e la robustezza dell'endotelio. La vite rossa inibisce un enzima chiamato Ialuronidasi, principale responsabile della distruzione degli elementi che costituiscono la parete dei vasi, e possiede inoltre attività anti-ossidante, proteggendo i vasi dall'azione indesiderata dei radicali liberi.

 

2) Vasi linfatici

Spesso trascurati nel trattamento naturale dell'insufficienza venosa, il drenaggio linfatico risulta fondamentale per completare razionalmente l'intervento fitoterapico. La pianta officinale con proprietà utili al corretto funzionamento dei vasi linfatici è sicuramente il Meliloto.

 

Questa pianta è in grado di ridurre il linfedema attraverso la sua capacità di stimolare l'attività proteolitica dei macrofagi, cellule deputate alla rimozione degli aggregati di macroproteine che si accumulano, in caso di infiammazione, nel liquido extracellulare, favorendo in tal modo il riassorbimento dell'essudato.

 

Il Meliloto sarà da associare alla Vite rossa, al dosaggio funzionale di 600-1200 mg al giorno, in base al risultato individuale.

 

L'utilizzo di questi rimedi fitoterapici deve essere molto costante e duraturo nel tempo; l'effetto benefico si percepisce circa dopo due settimane e al fine di ottenere un effetto flebotonico ottimale si consiglia un trattamento continuativo di tre mesi.

AVVISO

I contenuti di questa monografia sono concepiti esclusivamente a fini informativi ed educativi. L'autore non esprime direttamente e/o indirettamente avvisi medici, né prescrive alcun rimedio, né si assume responsabilità su chi deciderà di auto-curarsi. Le informazioni date non intendono sostituire prescrizioni del medico al quale spetta qualsiasi indicazione e prescrizione terapeutica.