STITICHEZZA

Per affrontarla, partiamo dal Fegato

GENERALITA'

 

La Stitichezza è decisamente un problema che riguarda il sesso femminile, anche se molti uomini cominciano a soffrirne, a causa di squilibri alimentari.

La frequenza di evacuazione è estremamente soggettiva, varia da due-tre volte al giorno fino a due evacuazioni a settimana: quindi possiamo definirci stitici quando le evacuazioni si fanno più rare e difficoltose rispetto alla nostra frequenza individuale.

 

CONSIGLIO DELLA FARMACIA

 

Per quanto riguarda l'alimentazione, poche idee ma chiare:

- bere molta acqua o succo di prugna

- mangiare cereali intergrali, verdura cruda/cotta, olio di oliva

- evitare i nervini : caffè, tè, bibite

- evitare alimenti speziati (appesantiscono il fegato) e i dolci a fine pasto

- praticare attività fisica costante e moderata

 

Strategia fitoterapica:

1) DRENARE IL FEGATO ED AUMENTARE LA PRODUZIONE BILIARE

Spesso, legata alla stitichezza, è presente un certo grado di insufficienza epatica che sfugge alle analisi di laboratorio ( valori delle transaminasi nella norma), ma che si manifesta con cefalee frontali, dolori alla parte destra dell'addome, meteorismo dopo mangiato e lingua saburrale ( lingua ricoperta da una patina biancastra, il sintomo più comune).

 

Consigliamo sempre di trattare la stitichezza partendo da un ciclo di trenta giorni di depurazione epatica, poiché tale prassi mette in condizione l'intestino di lavorare nelle migliori delle condizioni, essendo presente una adeguata quantità di bile e di enzimi digestivi. Diluire il Depurativo in 1,5-2 litri di acqua naturale e bere nell'arco della giornata.

 

2) LUBRIFICARE E SFIAMMARE L'INTESTINO

In associazione al Depurativo Epatico, consigliamo una integrazione di Olio di Mandorle Dolci (ottenuto tramite spremitura a freddo), da consumare mattino e sera nella quantità di un cucchiaio da tè. Tale olio permette un duplice beneficio:

- lubrificare il contenuto intestinale

- possedere un'azione emolliente, lenitiva

Lo preferiamo decisamente all'olio di vaselina (paraffina liquida), olio minerale ottenuto dalla raffinazione del petrolio e potenzialmente neurotossico sul lungo periodo.

 

3) SPINGERE IL CONTENUTO INTESTINALE SENZA CREARE SPASMI DOLOROSI

Tra le varie piante ad azione lassativa antrachinonica (senna, cascara, aloe ferox, ecc.), quella che può essere usata per lunghi periodi senza incorrere in fenomeni di irritazione ed assuefazione è decisamente la corteccia di Frangula.

 

Al contrario di quanto si crede, Leclerc afferma che "la frangua ha un'azione lassativa notevole che non provoca mai fenomeni di irritazione o intolleranza", infatti può essere usata anche in caso di emorroidi. Essa ha un triplice effetto:

- lassativo non irritante, non produce spasmi né coliche

- aumenta la produzione biliare

- contrasta la stasi venosa nelle emorroidi

 

Noi consigliamo l'Estratto Idroalcolico di Frangula, con metodo Tintura Madre, da consumare al dosaggio di 40 gocce, tre volte al giorno, prima dei pasti, per un periodo di circa 20 giorni. Successivamente si può ridurre il dosaggio a 40 gocce prima di cena, come mantenimento.

AVVISO

I contenuti di questa monografia sono concepiti esclusivamente a fini informativi ed educativi. L'autore non esprime direttamente e/o indirettamente avvisi medici, né prescrive alcun rimedio, né si assume responsabilità su chi deciderà di auto-curarsi. Le informazioni date non intendono sostituire prescrizioni del medico al quale spetta qualsiasi indicazione e prescrizione terapeutica.